venerdì 16 ottobre 2009

piangere, piangere

la mia morosa ha il ciclo, quindi ieri sera ho guardato un po' il dr house (sua scelta) e un po' annozero (la mia). il divertimento migliore a questo mondo e' gratuito. o meglio, nel caso di ieri, prevede un canone, che io comunque evado regolarmente.

c'era un tipo che aveva una faccia da pirla unica. vi ricordare la canzone "pirla dance" di charlie? ecco, quello li' aveva la faccia da pirla, era vestito da pirla, si comportava ed atteggiava da pirla, e, soprattutto, sosteneva una tesi da pirla: premio nobel per la pace a berlusconi.

tutto lo studio rideva, ma quando ho capito che non era una gag (nemmeno vauro e' riuscito a dire qualcosa di piu' divertente), ho cominciato a ridere. non riuscivo a smettere. non e' quella risata amara di noi comunisti, che andiamo agli spettacoli di luttazzi e ridiamo dell'ironia amara che comporta essere governati da un malnato, ma la risata grassa che puo' scaturire da un peto fragoroso emanato in una cattedrale durante una funzione religiosa. risata sana, scaturita dall'agire comico.

al terzo minuto di ghigno, mi sono venute le lacrime agli occhi e non riuscivo piu' ad emettere suoni. sembravo un neonato in un pianto afono e strozzato. ogni tanto partiva si' un urletto, ma l'impulso diaframmico della grassa risata lo bloccava in un acuto tipo aquila. sono stramazzato al suolo, e mia madre e' salita (vive sotto di me) per verificare che io non fossi in preda a una crisi.

la mia morosa mi ha tirato un bicchiere d'acqua fredda, che tra tutte le soluzioni possibili, e' un po' una minchiata, e infatti poi gliel'ho detto.

mi sono ripreso dopo qualche minuto. anche se poi durante la notte mi sono svegliato per andare a orinare e mi sono ricordato della cosa e ho cominciato a ridere ancora.

e' tanto che non fumo un buon sigaro, stasera potrebbe essere la serata buona.

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