mercoledì 25 agosto 2010

walking

walking e' la canzone esordio di giovanotti.
minchia che porcheria.

anche oggi parto alle sei e mezza da casa, dopo aver fatto il taxi arrivo di fronte all'ufficio alle sette (media dei 120kmh) pianto giu' la macchina e parto per la mia passeggiata.

ho pensato a un bel po' di cose da scrivere, poi invece ne scrivo altre. che nemmeno c'entrano un cazzo con quelle che ho pensato, perche' sono pigro per ricordarmele.

secondo post.

"passione orientale".

la mia morosa mi accusa di avere un feticismo per le orientali, che mi rende un porco maniaco. il che' e' vero, ma suona strano sentirselo dire da lei, che e' orientale.
in ufficio ho un raccoglitore dove conservo tutti i volantini dei centri massaggi - quelli dove alla fine ti fanno una sega - che trovo in giro per strada o sotto i tergicristallo delle auto parcheggiate.
ce ne sono davvero tanti, si vede che il mercato della sega tira.

anche perche', penso, che uno c ha voglia di eiaculare. allora va in un posto chiuso, tranquillo, lo massaggiano, gli sorridono carinamente, non fanno troppe domande e non vogliono le coccole alla fine. la cosa non ha il rischio di tirarsi una troia in macchina, anche visto e considerato che quattro puttane su cinque a milano oramai hanno il cazzo. a meno che tu non voglia spendere 500 euro per una escort di internet (e poi ti trovi una oca patentata che tenta di fare conversazione e te vuoi solo scopare), oppure spedere 150 per andare in svizzera, e poi trovarti il prete del paese di fianco.

ho molti amici e colleghi che fruiscono del mondo della prostituzione, il che secondo me mi ha reso di riflesso abbastanza esperto nel settore. purtroppo in questo momento non ho soldi per soddisfare in tal modo i miei piaceri sessuali, ma se ne avessi di piu' sicuramente un massaggio cinese a settimana me lo farei fare, come il Bill ("ho la tessera. ogni dieci massaggi uno e' gratis, anche se poi alla fine devi dare la mancia di 5 euro per la sega. sono gia' alla quarta tessera").

scrivere queste cose su internet aumenta, per alcuni, il rischio di affrontare costosi divorzi.

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