donna: - si', perche' te quando vedi una che si metti i tacchi pensi subito che sia una troia o una che ha voglia di cazzo!-
elchavo: - touche'. pero' dimmi: se non e' per quei due motivi li', che si riconducono ad attirare l'attenzione dei maschi o l'invidia delle femmine, perche' una donna si torturerebbe con quelle scarpe schifose li'?
donna: - touche'.
martedì 27 ottobre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
finalmente
quasi in controrisposta a quanto ho scritto nel post precedente, salta fuori che il presidente della regione lazio, che ha come obbi farsi salsicciare dai trans, ha dato le dimissioni perche' non resiste alla vergogna di quanto ha combinato.
onestamente, che uno lo prenda in culo o che gli piacciano i maschi, credo sia un problema minore.
onestamente, non e' nemmeno un problema.
certo, che se vai con le auto blu, tiri la coca, stacchi assegni a destra e sinistra, un mezzo problema c'e'.
se piacessero al pm, avremmo un parlamento pieno di cazzi, culi e siliconi. invece ci becchiamo solo le carfagne, ma tant'e'.
ho rivisitato la canzone:
"I'm your biggest fan
I’ll follow you until you love me
succhia-succhiacazzi"
in foto: benvenuti in Roma, la citta' dove ognuno fa quel cazzo che vuole coi soldi dei contribuenti.
onestamente, che uno lo prenda in culo o che gli piacciano i maschi, credo sia un problema minore.
onestamente, non e' nemmeno un problema.
certo, che se vai con le auto blu, tiri la coca, stacchi assegni a destra e sinistra, un mezzo problema c'e'.
se piacessero al pm, avremmo un parlamento pieno di cazzi, culi e siliconi. invece ci becchiamo solo le carfagne, ma tant'e'.
ho rivisitato la canzone:
"I'm your biggest fan
I’ll follow you until you love me
succhia-succhiacazzi"
in foto: benvenuti in Roma, la citta' dove ognuno fa quel cazzo che vuole coi soldi dei contribuenti.

venerdì 23 ottobre 2009
le stronzate e la strafiga
bruno vespa guadagna 1.200 milioni l'anno. come cambiasso.
mastella: io ho le mani pulitissime, la famiglia mastella e' gente onesta. rideva anche lui mentre lo diceva, secondo me.
anche berlusconi dice di essere una persona onesta. "uccidiamo berlusconi" aveva 14mila iscritti. da quando hanno detto che esisteva, e' passato a 23mila entro la sera stessa.
insomma, manca che il mio collega anus dica che ha il cazzo lungo un metro, poi le ho sentite tutte.
non sono nemmeno piu' notizie.
metto la foto di una figa, cosi' non ci pensiamo piu'.
(la foto della figa c'era davvero, era la vale nuda. ma lei me l'ha fatta togliere)
mastella: io ho le mani pulitissime, la famiglia mastella e' gente onesta. rideva anche lui mentre lo diceva, secondo me.
anche berlusconi dice di essere una persona onesta. "uccidiamo berlusconi" aveva 14mila iscritti. da quando hanno detto che esisteva, e' passato a 23mila entro la sera stessa.
insomma, manca che il mio collega anus dica che ha il cazzo lungo un metro, poi le ho sentite tutte.
non sono nemmeno piu' notizie.
metto la foto di una figa, cosi' non ci pensiamo piu'.
(la foto della figa c'era davvero, era la vale nuda. ma lei me l'ha fatta togliere)
giovedì 22 ottobre 2009
insanita'
settimana prossima: madrid, 3 giorni.
la settimana dopo: lisbona, 2 giorni.
la settimana dopo: dusseldorf, amsterdam, utrecht, londra.
la settimana dopo: parigi, 4 giorni.
la settimana dopo: londra, 3 giorni.
la settimana dopo: atene, 2 giorni.
e poi mi chiedono come faccio ad avere 12 settimane di ferie arretrate.
si', perche' ci vado per lavoro in quei posti li', mica a fare il cazzo in culo.
e' da un po' che ho preso il vizio di fare le foto col telefonino agli orologi nelle stazioni.
sto pensando di farci un blog. orologi pubblici, stazioni, aereoporti.
che cosa possa significare, non lo so nemmeno per il cazzo.
tutti pensano che viaggiare per lavoro e' una figata, io credo sia una cosa alienante come poche.
la settimana dopo: lisbona, 2 giorni.
la settimana dopo: dusseldorf, amsterdam, utrecht, londra.
la settimana dopo: parigi, 4 giorni.
la settimana dopo: londra, 3 giorni.
la settimana dopo: atene, 2 giorni.
e poi mi chiedono come faccio ad avere 12 settimane di ferie arretrate.
si', perche' ci vado per lavoro in quei posti li', mica a fare il cazzo in culo.
e' da un po' che ho preso il vizio di fare le foto col telefonino agli orologi nelle stazioni.
sto pensando di farci un blog. orologi pubblici, stazioni, aereoporti.
che cosa possa significare, non lo so nemmeno per il cazzo.
tutti pensano che viaggiare per lavoro e' una figata, io credo sia una cosa alienante come poche.
mercoledì 21 ottobre 2009
uomini e donne
stamattina alla radio ho sentito una barzelletta che aveva come succo il fatto che le donne ragionano e gli uomini no.

martedì 20 ottobre 2009
i complimenti
"[...] e allora vediamo se ho capito il discorso. Tutti lodano una vita di sacrifici e lavoro, da mediano, dove uno da' il meglio costantemente e lavorando di gambe. Secondo me e' la vita del pirla. O meglio, e' la vita dell'incapace. Quando uno non ha doti particolari, si limita a fare la stessa cosa andando di quantita'. E' la qualita' che regge il mondo. Te guardi donne nude tutto il giorno, io lo so, perche' ogni volta che passo di li' vedo la tua scrivania con tette e culi e robe che nemmeno e' meglio che ti dica. Chatti, ascolti la musica. Pensavi che non ti vedessi? ma non ti dico un cazzo, perche' poi mi lavori 5 minuti all'ora e mi porti a casa quello che gli altri portano a casa in una settimana. Adesso ti abbiamo dato il mercato di tutta europa, e a te non ha fatto ne' caldo ne' freddo. E allora lascia stare se ti dicono che sei distratto, a me importa che fai i numeri e porti i risultati. Certo se lavorassi di piu' nessuno si offenderebbe... quantomeno non farti vedere, dai [...]"


venerdì 16 ottobre 2009
piangere, piangere
la mia morosa ha il ciclo, quindi ieri sera ho guardato un po' il dr house (sua scelta) e un po' annozero (la mia). il divertimento migliore a questo mondo e' gratuito. o meglio, nel caso di ieri, prevede un canone, che io comunque evado regolarmente.
c'era un tipo che aveva una faccia da pirla unica. vi ricordare la canzone "pirla dance" di charlie? ecco, quello li' aveva la faccia da pirla, era vestito da pirla, si comportava ed atteggiava da pirla, e, soprattutto, sosteneva una tesi da pirla: premio nobel per la pace a berlusconi.
tutto lo studio rideva, ma quando ho capito che non era una gag (nemmeno vauro e' riuscito a dire qualcosa di piu' divertente), ho cominciato a ridere. non riuscivo a smettere. non e' quella risata amara di noi comunisti, che andiamo agli spettacoli di luttazzi e ridiamo dell'ironia amara che comporta essere governati da un malnato, ma la risata grassa che puo' scaturire da un peto fragoroso emanato in una cattedrale durante una funzione religiosa. risata sana, scaturita dall'agire comico.
al terzo minuto di ghigno, mi sono venute le lacrime agli occhi e non riuscivo piu' ad emettere suoni. sembravo un neonato in un pianto afono e strozzato. ogni tanto partiva si' un urletto, ma l'impulso diaframmico della grassa risata lo bloccava in un acuto tipo aquila. sono stramazzato al suolo, e mia madre e' salita (vive sotto di me) per verificare che io non fossi in preda a una crisi.
la mia morosa mi ha tirato un bicchiere d'acqua fredda, che tra tutte le soluzioni possibili, e' un po' una minchiata, e infatti poi gliel'ho detto.
mi sono ripreso dopo qualche minuto. anche se poi durante la notte mi sono svegliato per andare a orinare e mi sono ricordato della cosa e ho cominciato a ridere ancora.
e' tanto che non fumo un buon sigaro, stasera potrebbe essere la serata buona.
c'era un tipo che aveva una faccia da pirla unica. vi ricordare la canzone "pirla dance" di charlie? ecco, quello li' aveva la faccia da pirla, era vestito da pirla, si comportava ed atteggiava da pirla, e, soprattutto, sosteneva una tesi da pirla: premio nobel per la pace a berlusconi.
tutto lo studio rideva, ma quando ho capito che non era una gag (nemmeno vauro e' riuscito a dire qualcosa di piu' divertente), ho cominciato a ridere. non riuscivo a smettere. non e' quella risata amara di noi comunisti, che andiamo agli spettacoli di luttazzi e ridiamo dell'ironia amara che comporta essere governati da un malnato, ma la risata grassa che puo' scaturire da un peto fragoroso emanato in una cattedrale durante una funzione religiosa. risata sana, scaturita dall'agire comico.
al terzo minuto di ghigno, mi sono venute le lacrime agli occhi e non riuscivo piu' ad emettere suoni. sembravo un neonato in un pianto afono e strozzato. ogni tanto partiva si' un urletto, ma l'impulso diaframmico della grassa risata lo bloccava in un acuto tipo aquila. sono stramazzato al suolo, e mia madre e' salita (vive sotto di me) per verificare che io non fossi in preda a una crisi.
la mia morosa mi ha tirato un bicchiere d'acqua fredda, che tra tutte le soluzioni possibili, e' un po' una minchiata, e infatti poi gliel'ho detto.
mi sono ripreso dopo qualche minuto. anche se poi durante la notte mi sono svegliato per andare a orinare e mi sono ricordato della cosa e ho cominciato a ridere ancora.
e' tanto che non fumo un buon sigaro, stasera potrebbe essere la serata buona.

martedì 13 ottobre 2009
multipizza
di rientro da un tour de force mitteleuropeo, ho avuto bisogno di qualche giorno per riavermi.
Devo dire che parigi e' parigi, dopo un po' di diffidenza, devo ammettere che e' una citta' che ha qualcosa in piu'. nel centro, naturalmente, che comunque e' abbastanza ampio. soffocata dal traffico, dai turisti, dalla criminalita' (evidente e strabordante), ma conserva ancora degli angoli della parigi che ti aspetti, quella dei film di truffaut, o del periodo tra l'800 e il '900, o del film "ratatouille", quello del topo che cucina.
direi che parigi e' gialla di sera.
una cliente cinese mi ha portato nel piu' antico ristorante di parigi, dove ho spianato un filetto, lei un vassoio di ostriche del mare del nord, ma soprattutto dove mi ha ruttato in faccia. non male.
i treni tedeschi sono buoni, precisi, soffici e veloci. pero' la germania e' uno dei paesi piu' noiosi del mondo, non mi stupisco che i tedeschi siano come siano.
a dispetto di quello che dice il presidente, all'estero ci prendono per il culo eccome. non solo i giornali, ma devo dire che i miei interlocutori, ossia persone del mondo della finanza, mi chiedono come e' possibile che gli italiani votino berlusconi. io non lo so, perche' e' un coglione. penso che sia perche' gli italiani credono a tutto quello che dice la televisione. e' umiliante che in questo momento l'unico argomento che affrontino con me siano i bisogni sessuali di una delle 4 piu' alte cariche dello stato.
siamo uno stato intellettualmente morto, colpa dei nostri genitori. il mio consiglio per chi ha 20 anni e' di andare all'estero, sia a studiare che a lavorare. apre la mente. questo paese e' in mano a vecchi, vecchi poco illuminati.
a qualcosa saremo pur destinati a questo mondo.

Devo dire che parigi e' parigi, dopo un po' di diffidenza, devo ammettere che e' una citta' che ha qualcosa in piu'. nel centro, naturalmente, che comunque e' abbastanza ampio. soffocata dal traffico, dai turisti, dalla criminalita' (evidente e strabordante), ma conserva ancora degli angoli della parigi che ti aspetti, quella dei film di truffaut, o del periodo tra l'800 e il '900, o del film "ratatouille", quello del topo che cucina.
direi che parigi e' gialla di sera.
una cliente cinese mi ha portato nel piu' antico ristorante di parigi, dove ho spianato un filetto, lei un vassoio di ostriche del mare del nord, ma soprattutto dove mi ha ruttato in faccia. non male.
i treni tedeschi sono buoni, precisi, soffici e veloci. pero' la germania e' uno dei paesi piu' noiosi del mondo, non mi stupisco che i tedeschi siano come siano.
a dispetto di quello che dice il presidente, all'estero ci prendono per il culo eccome. non solo i giornali, ma devo dire che i miei interlocutori, ossia persone del mondo della finanza, mi chiedono come e' possibile che gli italiani votino berlusconi. io non lo so, perche' e' un coglione. penso che sia perche' gli italiani credono a tutto quello che dice la televisione. e' umiliante che in questo momento l'unico argomento che affrontino con me siano i bisogni sessuali di una delle 4 piu' alte cariche dello stato.
siamo uno stato intellettualmente morto, colpa dei nostri genitori. il mio consiglio per chi ha 20 anni e' di andare all'estero, sia a studiare che a lavorare. apre la mente. questo paese e' in mano a vecchi, vecchi poco illuminati.
a qualcosa saremo pur destinati a questo mondo.

martedì 6 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
reality
penso che quello che scrivo oggi stupira' chi mi conosce.
allora, certe cose piacciono non solo per quello che sono, ma per quello che evocano.
dopo questa premessa, che suona gia' come una giustificazione, passo dall'osso alla ciccia, dal petting alla penetrazione, mi butto in acqua senza dover fare tutta quella manfrina che fanno quelli che entrano piano piano nel mare, poi quando l'acqua arriva all'inguine urinano. insomma, giungo al dunque.
io ho una regola: se in televisione danno "il tempo delle mele", io guardo "il tempo delle mele". qualsiasi cosa io stia facendo. non ho mai comprato o scaricato il film lasciando al caso e alla buona volonta' di chi compila i palinsesti di trovare il modo di farmelo vedere ancora una volta.
la volta prima mi e' costato una partita di champions della mia squadra, ma non c'e' problema: mai nella mia vita potrei comparare ibrahimovic con sophie marceau.
ieri pomeriggio volevo dormire, ma l'ho beccato su sky che era cominciato da 12 minuti. e allora ho ordinato alla mia morosa di farmi un caffe' doppio e di levarsi dai coglioni perche' ero molto impegnato.
lei sa che sono un folle e mi ha assecondato.
la sentivo ridere dalla camera.
ma cio' non importa. al di la' di quanto sia stato attraente questo film per quelli della mia generazione, ogni tanto qualcosa ha fatto sognare anche me nella mia vita. le folate di matthaus, paolo conte, e il tempo delle mele, porca madonna. e poi quel finale geniale di vic che alla festa, dopo tutti i casini con il suo fidanzatino, guarda un altro, e' geniale e secondo me rappresenta il succo del film.
quando ero giovane, pensavo: ma no, il sogno di un eterno amore nato in gioventu' non puo' svanire cosi'.
poi son diventato adolescente e pensavo: che troia, che troie tutte le donne, che ci prendono per il culo.
poi son diventato maggiorenne e ho detto: questo e' l'ordine naturale delle cose.
ma il film non ha mai smesso di piacermi.
e nemmeno sophie marceau che secondo me e' la femmina piu' bella del mondo di sempre. e' la mia cleopatra e ho detto alla mia morosa: se un giorno mi posso scopare sophie marceau, tu lo devi capire e mi devi perdonare perche' e' il mio everest. l'ho detto a quasi tutte le mie morose, con reazioni spesso contrastanti tra loro. qualcuna ha anche pianto, pensando che fosse una cosa realizzabile.
ho avuto qualche esperienza con donne francesi, e devo dire che nonostante siano belle e profumate, hanno un pessimo rapporto col sapone. soprattutto nelle zone intime. ma questo non mi fa desistere su sophie marceau.
l'obiettivo di oggi e' mettere "reality" di richard sanderson come suoneria del cellulare, e farmi passare la sbornia che ho preso ieri sera a casa di un collega che faceva un'apeinaugurazione nel suo nuovo appartamento.
se non avessi visto il tempo delle mele non avrei bevuto.
ma no, avrei bevuto lo stesso. ma con altro stato d'animo.
ah, sophie, sophie...
venerdì 2 ottobre 2009
Argomento: "attaco alla società" (Politica economia corruzione, abuso di potere, sfruttamento, ingiustizie, cio che ti pare)
non e' per niente facile attaccare una societa' che non ha niente da difendere. gli attacchi alla societa' sono validi se la societa' ha una coscienza comune, dei valori e punta a una direzione comune.
direi che tutte queste cose mancano, in questo momento. la societa' subisce passivamente quanto le viene imposto sottoforma di direttive o di modelli. a fronte di qualsiasi evento, nessuno e' piu' disposto a far nulla. a ribellarsi, a contrastare. il massimo che ci si aspetta e' la "pubblica indignazione", che sostanzialmente non serve a un cazzo, visto che non e' praticamente mai seguita da azioni concrete.
ed e' cosi' che i nostri giovani sognano di diventare veline o calciatori, troniste o poltroniste. io da piccolo volevo fare il manager, mia sorella il veterinario, mio zio tarzan. i modelli vincenti che ci venivano dati erano basati sull'applicazione e la dedizione, ora invece sono jeans e palestre.
le persone con eta' tra i 30 e i 60, hanno solo voglia di timbrare e di tornare a casa per spaparanzarsi di fronte alla televisione. la pigrizia intellettuale difficilmente puo' essere vinta dalla spinta di chi vuole cambiare le cose, se poi alla fine nessuno le vuole cambiare. la crisi e' stata una scusa, perche' gli operai che perdono il lavoro oramai sono una minoranza, e quindi basta nasconderli: se una cosa non la fai vedere in tv, praticamente e' come se non esistesse. nemmeno se ci scrivi un articolo, un giornale o un libro. oramai la verita' passa solo per i sedici noni in digitale terrestre.
attaccare la societa' italiana e' come bastonare una pecora. ognuno ha una scusa per tirarsi fuori, quindi tantovale che ne inventi una anche io per non dover far la fatica di trovare una soluzione per questa situazione.
direi che tutte queste cose mancano, in questo momento. la societa' subisce passivamente quanto le viene imposto sottoforma di direttive o di modelli. a fronte di qualsiasi evento, nessuno e' piu' disposto a far nulla. a ribellarsi, a contrastare. il massimo che ci si aspetta e' la "pubblica indignazione", che sostanzialmente non serve a un cazzo, visto che non e' praticamente mai seguita da azioni concrete.
ed e' cosi' che i nostri giovani sognano di diventare veline o calciatori, troniste o poltroniste. io da piccolo volevo fare il manager, mia sorella il veterinario, mio zio tarzan. i modelli vincenti che ci venivano dati erano basati sull'applicazione e la dedizione, ora invece sono jeans e palestre.
le persone con eta' tra i 30 e i 60, hanno solo voglia di timbrare e di tornare a casa per spaparanzarsi di fronte alla televisione. la pigrizia intellettuale difficilmente puo' essere vinta dalla spinta di chi vuole cambiare le cose, se poi alla fine nessuno le vuole cambiare. la crisi e' stata una scusa, perche' gli operai che perdono il lavoro oramai sono una minoranza, e quindi basta nasconderli: se una cosa non la fai vedere in tv, praticamente e' come se non esistesse. nemmeno se ci scrivi un articolo, un giornale o un libro. oramai la verita' passa solo per i sedici noni in digitale terrestre.
attaccare la societa' italiana e' come bastonare una pecora. ognuno ha una scusa per tirarsi fuori, quindi tantovale che ne inventi una anche io per non dover far la fatica di trovare una soluzione per questa situazione.
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