Il cialtrone del titolo sono io.
Mi risulta facile esserlo, oramai. A 360 gradi.
Mi rendo conto come avere successo sia veramente una questione di recitazione. Prova a non essere quello che sei ma prova ad essere quello che si aspettano.
So intrattenere una piacevole conversazione, so far parlare gli altri e mostrarmi interessato.
Questo serve nel business.
Questo serve con le femmine.
Questo non mi serve con gli amici, coi quali posso dire le mie parolacce e sbracarmi in poltrona mentre fumo.
Non serve qui, per fortuna, dove posso ancora girare intorno alle cose e non arrivare al succo, oppure dare il succo e fine della faccenda.
Va bene così per ora dai. Diciamo che do una potente accelerata a carriera e conto in banca, poi tra 5 o sei anni faccio il punto e magari me ne vado.
Oppure sarò così cialtrone che come Peter Sellers perderò di vista chi sono e saprò solo essere un cialtrone, come ne vedo tanti, come ce ne sono tanti altri che non vedo.
Ma poi son sempre io, quello che c’ha voglia di leccare tette e godere della pigrizia di un tramonto con un sigaro in bocca, cristiddio.
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