sabato 26 dicembre 2009

i bacucchi pazzi

sono a casa da una settimana e sto immaginando la mia vita da vero nullafacente, da pensionato.

i primi giorni, uno sistema tutti i cazzi da archivio, bollette, cartacce.

poi arrivano i lavori da bricolage.

poi pulisci tutto.

poi, il quarto giorno ti sfondi sul divano.

il quinto giorno comincia la crisi, e vai in giro a camminare.

il sesto giorno e' crisi completa, l'onnipotente per trovarsi qualcosa da fare sputo' nel fango per fare l'uomo; non avendo tali poteri, tu compri un gratta e vinci. quanta saggezza nella bibbia.

ora io capisco quei pensionati che non hanno un cazzo da fare e vanno in bicicletta a guardare gli scavi della metro, con le mani dietro la schiena.

quello che non capisco proprio e' il vecchio che va alle otto meno dieci fuori dalla coop e si lamenta perche' e' ora di aprire. o che vanno in posta il sabato, per incasinare che ci puo' andare solo il sabato.

e' un destino strano. ci si lamenta per tutta la vita perche' si ha troppo da fare, e ci si sente vittime di un sistema che non fa altro che metterci i bastoni tra le ruote. poi tutto finisce quando credi di essertici abituato. nemmeno trovarti dei lavoretti, un orto, le bocce, ti fanno sentire vivo. ti devi re-immettere nel caos. nel traffico. nelle code, tra la gente che si lamenta e che quindi appare produttiva.

io non mi deprimo perche' so che avanti cosi' moriro' presto, visto che sono un vizioso e insulto la gente per strada senza motivo.



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